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“Sono come mangio, almeno spero!”

Dopo aver scritto e riscritto un incipit fastidiosamente didattico ho pensato che forse il miglior modo per presentarmi è raccontarti cosa ho mangiato fino ad ora, cosa mangio a 29 anni e cosa vorrei mangiare in futuro.

 Sono nata in quel di Milano, da una mamma premurosa il cui medico, alla domanda – Posso portare la bambina in giro? – rispose –   E’ meglio che si abitui, la bambina, allo smog.

 Inaugurò così, senza saperlo, il dottor Cavallotti, una serie di scarrozzate giornaliere per Corso Buenos Aires fino ai Giardini di Porta Venezia, il piccolo polmone verde della mia infanzia.

 Allo smog mi ero dunque abituata, alle verdure troppo saporite e ai pesci con le lische meno. (storico il momento in cui per disperazione la tata Silvana imboccò me e mia sorella alternando un boccone di sogliola al sugo rosso e una fetta di arancia. Raccontate a Valeria l’aneddoto e storcerà il naso al ricordo di quell’abbinamento così ardito).

 L’antidoto al mio palato raffinato e ai capricci da tavola arrivò presto. All’età di 8 anni entrai negli scout e il piacere della condivisione (seppur con un po’ di fatica) e la capacità di adattarsi ai gusti di tutti divennero parte di me.

 Pescare i panini dal mucchio, bere dalla stessa borraccia, cucinare nel bosco con la mia squadriglia e mangiare le caramelle di nascosto dai capi sono stati riti di iniziazione alla spartanità.

Ma non solo; qui ho scoperto perché la crema di nocciole del mercato equosolidale, nonostante fosse impossibile da spalmare sul panino, fosse meglio della Nutella e che da un gruppo di bottiglie, se ben riciclate, è possibile ricavare un pile.

Crescendo ho viaggiato, con i miei genitori, da sola e ho scoperto la bellezza della diversità, della biodiversità, dei sapori nuovi e dei sapori casalinghi.

A questo punto è giunto il momento di presentare la regina della cucina familiare, nonché la persona che mi ha sfamato per 26 anni di vita: la mamma Annamaria. Cuoca provetta, insegnante indefessa (altro che Masterchef!) e padrona del frigorifero.

Amante delle verdure, le cucina in ogni maniera e ne conosce tutti gli effetti benefici che ama sottolineare all’inizio di ogni pasto.

Considera la pasta un premio mensile e la frase che ben riassume la sua cucina e il suo stile di vita potrebbe essere questa: “Mangiare tutto ma con moderazione”.

Sono cresciuta quindi ignorando l’esistenza di surgelati, microonde e pasti pronti, sommersa da un’infinità di ritagli di ricette di giornali sempre “da provare”, ricette tradizionali declamate a memoria e piccole rivisitazioni sulle ricette classiche; sono cresciuta accompagnando mia mamma a comprare la carne dal macellaio della montagna (uno dei posti preferiti miei e di Valeria), e in giro per l’Italia insieme anche al papà a scoprire le specialità di ogni regione.

Non nego però di averli accompagnati più volte anche all’Esselunga!

E arriviamo qui al mio presente e al mio futuro.

Oggi vivo da sola e la regina della cucina sono io. La passione per le verdure è insita nel DNA familiare e per fortuna ho trovato un fidanzato napoletano che le cucina divinamente (non solo, il suo nonno aveva un orto e sa i nomi di tutti i tipi di erbe e insalate!).

Mi piace sapere cosa mangio, comprare più cibo e meno plastica (motivo per cui frequento sempre meno il supermercato), incentivare gli agricoltori italiani che fanno il loro lavoro con serietà e passione.

Ogni giorno combatto una piccola battaglia personale per eliminare le contraddizioni tra quello che penso e quello che faccio.

La lista è lunga ma scrivo qui le prime cose che mi passano per la testa e a cui tengo di più: ho una custodia vegetale per il mio cellulare, vestiti realizzati secondo logiche di salute ambientale (non tutti, la scalata verso lo “zero wasting” è ancora lunga!) e sono iscritta al FAI perché amo il nostro territorio, l’Italia e le bellezze artistiche e paesistiche in cui siamo immersi.

E qui arriva il futuro e il vostro G.A.S.

Per me G.A.S. significa possibilità di confronto, di condivisione e impegno.

Spero di essere stata esaustiva!

 Mi piacerebbe osservare, capire le dinamiche e, compatibilmente con il mio lavoro, mettermi in gioco. 

Mi chiamo Beatrice Soliano